Quando si è prossimi ad acquistare un plastico ferroviario, uno degli aspetti chiave che condizionano la nostra scelta è sicuramente rappresentato dalla scala in cui è realizzato.

Le dimensioni hanno infatti un ruolo decisivo, che influenza una serie di dinamiche alla base del fermodellismo.

Se hai intenzione di iniziare il tuo percorso in questo settore, devi sapere che esso racchiude un vero e proprio mondo. Ogni fattore ha un ruolo specifico che dà forma all’ecosistema: conoscerli tutti significa quindi saper creare un ambiente perfettamente strutturato. Le scale sono l’unità di misura di questo ambiente, quindi se vorrai diventare un esperto di modellismo ferroviario è indispensabile che tu le sappia distinguere al meglio. Cominciamo dando una risposta alla domanda principale: cos’è una scala?

Modellismo ferroviario: cos’è una scala?

La scala è lo standard che esprime il rapporto tra le dimensioni del plastico e le dimensioni reali. Viene espressa tramite la classica dicitura “1:X”, in cui al crescere della X, aumenta il rapporto tra le grandezze e di conseguenza diminuiscono le dimensioni della riproduzione. In parole povere, più il secondo numero sarà grande, più il nostro plastico sarà piccolo.

Le scale vengono spesso abbinate allo scartamento, ovvero la distanza tra i lembi interni delle due rotaie di un binario. Esse assumono dei nomi diversi al variare di questi parametri, e seguono delle normative specifiche che vengono emanate da varie organizzazioni. Tra queste la più famosa è la National Model Railroad Association (NMRA).

Esistono molti tipi di scale diverse, alcune delle quali poco utilizzate. Conoscerle tutte alla perfezione può diventare molto impegnativo, ma non preoccuparti. L’importante è che tu conosca quelle principali:

Modellismo ferroviario: scala Z

Si tratta del modellino ferroviario più piccolo distribuito in commercio (rapporto 1:220). Le sue dimensioni sono talmente ridotte che alcuni diorami possono essere tranquillamente contenuti in una 24 ore. Per questo motivo è particolarmente adatto a chi ha pochissimo spazio a disposizione, oppure a chi ama viaggiare e vuole avere il proprio plastico sempre a portata di mano.

Introdotta negli anni 70, questa scala ha riscosso notevole successo all’estero, accontentandosi di una fetta minore di appassionati in Italia. Le sue caratteristiche la rendono unica nel suo genere, ma per quanto possa sembrare l’emblema della semplicità e della comodità, possiede alcune caratteristiche che rendono la sua scelta meno scontata di quello che sembra.

In particolare gli inconvenienti che potresti incontrare se decidessi di acquistare un modellino in scala Z possono essere:

  • Particolari poco curati, dovuti alle dimensioni ridotte
  • Difficoltà nel dipingere o modificare i pezzi, sempre a causa delle dimensioni
  • Poca disponibilità di modelli e pezzi di ricambio/aggiuntivi sul mercato, dovuta a una scarsa diffusione di questo tipo di scala

Il formato tascabile ha sempre avuto un fascino particolare, ma ora che conosci anche i possibili contro di questo modello ferroviario, siamo sicuri che potrai valutare con più attenzione se può essere ciò che fa al caso tuo oppure no.

Modellismo ferroviario: scala N

La vasta selezione di modelli e la possibilità di abbinare delle dimensioni molto contenute a una buona cura dei dettagli sono gli elementi a favore di questa scala. Deve il suo nome allo scartamento di 9 mm, la cui iniziale nella maggior parte delle lingue europee è appunto la “N”. Il rapporto corrisponde a 1:160.

Se ti trovi alla prima esperienza nell’ambiente del modellismo ferroviario, questo tipo di plastico può rappresentare un ottimo punto di partenza. Si tratta infatti del secondo modello più diffuso, superato solo dalla scala H0. A differenza di quest’ultima possiede il vantaggio di occupare meno spazio: infatti se per la H0 dovrai probabilmente attrezzare un’intera stanza (seppure di piccole dimensioni), per la N ti basterà un tavolo.

A discapito di ciò dovrai dedicare maggiore attenzione agli interventi di modifica e manutenzione, per via delle proporzioni più contenute.

Modellismo ferroviario: scala TT

Una via di mezzo tra la scala N e la H0. Il nome significa letteralmente “Table Top” ed è legato alle dimensioni particolarmente favorevoli per questo tipo di plastico (1:120), che ne permettono la realizzazione anche su un tavolo, similmente alla scala N. Non gode però della stessa diffusione delle altre due scale, motivo per cui la reperibilità dei pezzi è limitata.

Modellismo ferroviario: scala H0

Si tratta di un vero modello di culto tra gli appassionati del settore. La scala H0 (si legge Acca-Zero) è infatti la più utilizzata e la più diffusa, rappresenta un punto di riferimento e garantisce il compromesso perfetto tra la precisione nei dettagli e le dimensioni di tutto rispetto.

Se sceglierai di acquistare questa scala, avrai la possibilità di spaziare tra un vasto assortimento di pezzi e di modelli ferroviari diversi, oltre al vantaggio di poter dipingere e modificare facilmente gli elementi del diorama. Ha raggiunto grande popolarità negli anni 60, fino al punto di soppiantare anche le scale più famose e diventare il plastico ferroviario per antonomasia.

Il nome significa letteralmente “metà zero”, derivante dal tedesco. Infatti, la scala H0 corrisponde al rapporto di 1:87, la metà del rapporto della scala 0 (1:43). Si tratta ovviamente di uno dei formati più utilizzati, motivo per cui è assolutamente consigliato per chi vuole iniziare il proprio percorso nel ferromodellismo.

Modellismo ferroviario: scala 0

È una delle scale meno diffuse per via del rapporto 1:43, che necessita di un grande spazio a disposizione e comporta prezzi molto maggiori rispetto alla norma.

D’altro canto, è tra le più diffuse nel modellismo statico, ovvero il modellismo che non prevede dispositivi atti a far muovere i rotabili. Oltre a questo, le singole parti curate nel dettaglio ne certificano la grande qualità, che la rendono tra i plastici ferroviari più in voga nei club.

Se sei un principiante, ti sconsigliamo di fare di questo modello la tua prima scelta, a meno che non sia l’unica scala che ti crea emozione.

Modellismo ferroviario: scala 1

Con una proporzione di 1:32, fa del realismo il suo cavallo di battaglia, grazie a una cura estrema dei dettagli. Le locomotive in scala 1 sono veri e propri pezzi da collezione, sia per le rifiniture che per i meccanismi.

Richiede una grande quantità di spazio per collocare il tracciato, può essere in effetti considerato un plastico ferroviario per professionisti o veri appassionati, anche per i costi elevati.

Modellismo ferroviario: scala G

È detta anche scala LGB dall’azienda che l’ha inventata. È la cosiddetta ferrovia da giardino (Garden), infatti le proporzioni di 1:22,5 fanno sì che venga utilizzata principalmente all’aperto.

Venne inizialmente ideata per i bambini, di fatto è sempre stata caratterizzata da una grande robustezza dei vagoni ma anche da una poca cura dei dettagli. Oggi invece questo difetto è stato perfezionato, rendendo la scala G uno dei modelli di maggior qualità nell’ambiente del modellismo ferroviario.

Modellismo ferroviario: epoche e alimentazione

Dopo aver discusso le principali scale del fermodellismo, è importante definire altri due aspetti che possono influenzare la scelta di un plastico ferroviario:

  • L’epoca
  • Il tipo di alimentazione

La differenziazione tra le varie epoche riguarda principalmente il funzionamento meccanico degli impianti, l’estetica di edifici e segnaletica e i codici di immatricolazione dei rotabili.  La normativa fa generalmente distinzione tra 6 epoche diverse, classificate in numeri romani. I primi numeri corrispondono all’inizio della storia delle ferrovie, mentre gli ultimi sono relativi ai giorni nostri.

Nel ferromodellismo si tende a non mischiare troppi elementi di epoche diverse nei tracciati, questo per mantenere una certa coerenza tra le parti e per evitare complicanze dal punto di vista tecnologico. Se devi scegliere l’epoca ideale per il tuo plastico ferroviario, il nostro consiglio è quello di optare tra quelle che permettono una vasta scelta di pezzi e che non comportano esagerate difficoltà nella disposizione degli impianti.

Il secondo aspetto da considerare è il tipo di alimentazione:

  • A 3 rotaie
  • A 2 rotaie
  • Digitale

I primi due tipi sono totalmente incompatibili tra loro: l’alimentazione analogica a 3 rotaie è in corrente alternata ed è diffusa soprattutto tra gli appassionati della marca Märklin. Quella a 2 rotaie analogica è invece in corrente continua ed è la più in voga soprattutto in Italia. L’alimentazione digitale invece è tutta in corrente continua e sta assumendo molta importanza negli ultimi anni. Per questo motivo oggi è improprio parlare di sistema in corrente alternata o in corrente continua ma è più logico distinguere i due sistemi come sistema a 3 rotaie (mediante trasmissione dati con protocollo MM o Märklin Motorola) o sistema a 2 rotaie (mediante trasmissione dati con protocollo DCC).

Se sei nuovo del modellismo ferroviario, la soluzione digitale è sicuramente la più indicata perché permette la realizzazione di sistemi più realistici e complessi. Rappresenta a tutti gli effetti il futuro di questo settore.

Conclusione

Le scale sono l’elemento di maggior rilievo che influenza la scelta di un plastico ferroviario. Esistono molte categorie diverse, dalle riproduzioni più piccole e comode a quelle più grandi e impegnative.

La H0 è senza dubbio la più consigliata, nonostante questo è importante che tu scelga il modello che più si addice alle tue esigenze e allo spazio che hai a disposizione. Cerca di combinare le dimensioni all’epoca e al tipo di alimentazione in modo efficiente. Con il tempo e l’esperienza imparerai a capire le dinamiche di questo settore e sarai in grado di realizzare diorami sempre più complessi e articolati, riuscendo anche a sfruttare al massimo le dimensioni degli ambienti.