Il modellismo ferroviario, noto anche come ferromodellismo, è un hobby che continua ad appassionare tantissime persone in tutto il mondo. Si tratta di un passatempo piuttosto antico, che è nato quasi in concomitanza con la nascita dei treni. Solo alla fine del XIX Secolo ha iniziato ad assumere le caratteristiche che conosciamo oggi e tutto va fatto risalire a un unico concetto chiave, quello del modello in scala. Prima dell’arrivo dei modelli in scala non era presente un vero e proprio standard e ogni produttore o artigiano seguiva le sue regole.

La nascita dei modelli in scala ha portato il modellismo ferroviario verso un nuovo livello di precisione.

Ecco perché a volte definire il ferromodellismo come “hobby” o “passatempo” può apparire riduttivo. Nel corso del tempo gli appassionati finiscono per acquisire nuove competenze, proseguendo nella realizzazione di plastici o di diorami pieni di particolari.

Scopriamo insieme esattamente cosa si intende per modello in scala quando si parla di modellismo ferroviario.

Modello in scala: cos’è e come si ottiene

Per parlare di modello in scala bisogna chiarire il concetto di scala di riduzione. Questo concetto non è esclusivo del modellismo ferroviario, ma è applicato in molti altri settori, come nel caso delle mappe. Di fronte a una cartina geografica non è raro trovare diciture come “1:5.000”, “1:30.000” e così e via. Questi valori indicano il rapporto che intercorre tra la cartina geografica e la realtà. Per esempio, dire 1:5.000 significa che ogni millimetro presente sulla mappa corrisponde a ben 5.000 nella realtà.

Le scale ci consentono di essere molto precisi, così da poter rapportare con la massima attenzione tutti gli elementi. Nel caso del modellismo ferroviario è molto utile perché ci permette di avere modellini di treni con tutti i dettagli in ordine, perfettamente identici ai treni reali da cui si è presa ispirazione. Per ottenere un buon modellino di treno è necessario misurare con scrupolo i singoli treni.

Modello in scala: quali sono i principali standard

Non esiste una singola scala nel modellismo ferroviario. Nel corso del tempo gli standard di riferimento si sono moltiplicati e oggi gli appassionati possono scegliere tra numerose scale. Ogni scala ha le sue caratteristiche, con pro e contro. Facendo delle valutazioni i ferromodellisti possono capire qual è lo standard più adatto alle proprie esigenze.

Ad esempio, chi vuole dei modelli in scala molto particolareggiati, dove i dettagli sono ben visibili, può puntare sulle scale più grandi, come ad esempio la Scala 1. Alcuni modellini di treni possono anche essere posizionati in giardino, una scelta molto suggestiva e davvero bella da vedere. Questo è il caso della Scala G.

Se invece si è alla ricerca di opzioni che occupino meno spazio si possono acquistare modelli con dimensioni inferiori. In Italia è molto apprezzata la Scala H0, con una scala pari a 1:87. Non mancano soluzioni ancora più piccole, come la Scala Z e la Scala T. Una curiosità: la scala Z si chiama così perché si credeva non fosse possibile ottenere modellini di treni ancora più piccoli. L’evoluzione tecnologica ha invece permesso di produrre modellini ancora più piccoli, appartenenti alla scala ZZ  (1:300) o alla scala T che ha addirittura, nello specifico, un rapporto pari a 1:450.

#1 Chi decide gli standard?

Oggi gli standard sono definiti da alcune associazioni, che hanno lo scopo di favorire la compatibilità tra i prodotti delle varie realtà imprenditoriali che operano in questo settore. Grazie agli standard anche gli artigiani possono realizzare prodotti compatibili senza difficoltà.

In Europa l’associazione di riferimento è chiamata MOROP, nota anche come Federazione europea dei modellisti ferroviari e degli amici delle ferrovie. Negli Stati Uniti è invece presente la NMRA, acronimo per National Model Railroad Association.

Modello in scala: l’importanza dello scartamento

Quando si parla di modelli in scala nel modellismo ferroviario non si fa riferimento solo ai treni. Un plastico o un diorama devono rispettare quella stessa scala anche per gli altri elementi presenti, a partire dai binari. Binari troppo grandi o binari troppo piccoli non ci permetterebbero di installare il modellino all’interno del plastico e lo stesso vale per la distanza tra le rotaie. In questo caso si parla di una vera e propria unità di misura, lo scartamento.

Le varie scale di riferimento possono avere più scartamenti. Citiamo come esempio la scala H0, che propone modellini di treni con una dimensione di 1:87, che a loro volta possono differenziarsi in base a quattro scartamenti: H0 normale (16,5 mm), H0m metrico (12 mm), H0e ridotto (9 mm), H0i industriale (6,5 mm).

Modello in scala: oltre i treni

La scelta dello standard per il modello in scala va oltre la dimensione dei binari e dei treni e coinvolge anche il resto del plastico. Le case, la vegetazione, i rilievi, i personaggi: tutto deve rispettare lo stesso rapporto con le dimensioni reali. Solo così possiamo ottenere un effetto che sia davvero omogeneo.

Nel corso del tempo molti ferromodellisti si specializzano nel lavorare su plastici e diorami di determinate dimensioni, realizzando in maniera artigianale gli altri elementi da posizionare. Più la scala è piccola più è difficile essere dettagliati.

Se volete saperne di più sul mondo del modellismo ferroviario non esitate a contattarmi. Sono a disposizione per consulenze e preventivi per plastici personalizzati.