In questo articolo voglio parlarti di un mito senza tempo, una di quelle storie che incantano nel solo raccontarle.

Questa storia parla di una locomotiva, la Union Pacific Big Boy, nata negli USA intorno agli anni 40. Sono 25 gli esemplari che hanno cavalcato le ferrovie americane per oltre 20 anni, prima di essere ritirati per andare in pensione.

Soltanto 8 locomotive hanno raggiunto i giorni nostri. E di queste 8, solo una può essere ancora ammirata mentre sfreccia sulle rotaie a suon di fischi.

Ma prima di parlarti di questo gigante senza tempo, vorrei raccontarti qualcosa in più sulle origini e le caratteristiche della Big Boy. Se sei un appassionato del mondo ferroviario, sono sicuro che rimarrai affascinato.

Locomotiva Big Boy: la storia

La Union Pacific Railroad è la più grande compagnia ferroviaria statunitense. Esiste dal 1862, e tutt’ora svolge il suo regolare servizio nella zona centro-occidentale degli USA.

Si potrebbe dire che l’intera storia ferroviaria americana è legata a questa società, come anche la storia della nostra cara locomotiva Big Boy. Siamo all’inizio degli anni 40, proprio all’apice della Seconda Guerra Mondiale. La UPR, in collaborazione con la American Locomotive Company, realizza 25 locomotive Big Boy per rispondere all’esigenza di trainare treni merci di oltre 3.500 tonnellate lungo i tortuosi percorsi dello Utah e del Wyoming. Non è un compito semplice, motivo per cui ogni locomotiva viene dotata di un motore da 6250 cavalli! Con un’alimentazione a carbone e una velocità massima di 130 km/h, inizia così l’avventura ferroviaria della Union Pacific Big Boy, che offre un contributo significativo durante la guerra.

Ma l’avventura dura meno del previsto: dopo “soli” 20 anni di servizio, tutti i modelli vengono ritirati a causa del notevole aumento dei prezzi del carbone. Viene così dismessa una delle macchine a vapore più potenti mai costruite, grazie ai suoi 4.700 kW di potenza. 8 esemplari di Big Boy hanno comunque la fortuna di arrivare intatti fino ai giorni nostri, diventando delle vere proprie attrazioni turistiche sparse per i musei ferroviari del suolo americano.

Ma una locomotiva ha ancora qualcosa da dire! Si tratta del modello 4014, l’unico ancora operativo lungo le ferrovie.

Locomotiva Big Boy: il modello 4014

Siamo nel 2013. Tutte le locomotive Big Boy sono ormai divenute pezzi da museo, come un oggetto prezioso da osservare attraverso una bacheca.

Ma il destino ha ancora qualcosa in serbo e l’artefice è la stessa compagnia che aveva dato inizio alla storia: la Union Pacific Railroad. La società riacquisisce infatti la proprietà del modello 4014, fino a quel momento esposto presso la Railway and Locomotive Historical Society.

In seguito, inizia un lungo intervento di ristrutturazione e restauro della locomotiva, che tra le altre cose porta a sostituirne l’obsoleta alimentazione a carbone con una a olio combustibile. Ed è così che nel 2019 la Big Boy 4014 torna completamente operativa, pronta a svolgere alcune tratte per fini rievocativi, primo fra tutti la celebrazione del 150° anniversario della nascita della Transcontinental Railroad. Questo evento diventa un vero e proprio must per gli appassionati del mondo ferroviario, che accorrono numerosi da tutti gli Stati Uniti per assistere al ritorno di un mito che sembrava ormai messo da parte.

Torna così alla ribalta una delle macchine a vapore più grandi mai realizzate, che nonostante l’età dimostra di essere ancora abbastanza giovane per correre, meritando appieno il proprio appellativo di “Big Boy”.

Conclusione

Come appassionato di modellismo e in generale di tutto ciò che è l’universo ferroviario, ritengo che la storia della locomotiva Big Boy abbia molto da insegnare a chi è affascinato da questo mondo.

Si tratta di un legame indissolubile tra il presente e il passato, qualcosa che ci ricorda che non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco e che il nostro valore trascende quello che è il semplice concetto di tempo.